mercoledì 17 dicembre 2008

Cambiando l'ordine dei fattori...


Mutano le amministrazioni, non l'inciviltà dei cittadini. E forse nemmeno l'incuria delle istituzioni.

mercoledì 10 dicembre 2008

Giorgio Nabita, anarchico


Mercoledì 17 dicembre, alle ore 18, nei locali della Società dei Libertari (Via G. B. Odierna, 212) sarà presentato il libro Giorgio Nabita, sarto. Socialismo, anarchismo e antifascismo a Vittoria, (edizioni Sicilia Punto L) di Pippo Gurrieri.
Il libro ricostruisce la biografia politica dell’anarchico Giorgio Nabita, attraverso episodi sconosciuti della microstoria proletaria, nel più ampio contesto degli avvenimento che segnarono la storia degli anni 1889-1938.


Nato a Ragusa nel 1876, autodidatta, di professione sarto, Nabita aderì giovanissimo al Circolo Socialista di Vittoria, fondato nel 1899 da Nannino Terranova e Vincenzo Vacirca, prima di passare all’anarchismo.
La sua vita si svolse tra l’America e l’Europa. Emigrò per due volte negli Stati Uniti, dove frequentò i circoli socialisti e libertari di New York, raccogliendo fondi tra gli emigrati per finanziare i circoli “gemellati” di Vittoria e Comiso. Tornato a Vittoria, diresse “L’Agitatore” e il foglio di propaganda antireligiosa “Natale 1911“. Nel 1912 ripartì per l’America, rimanendovi fino al 1921. Rientrato definitivamente in Italia in quello stesso anno si adoperò per riaggregare i libertari e fondare la Camera del Lavoro di Vittoria, distrutta subito dopo dai fascisti. Durante il fascismo, fu colpito da perquisizioni e sequestri di stampe, diffidato, arrestato. Si oppose al regime facendo circolare clandestinamente scritti di propaganda antifascista. Morì nel 1938, lasciando vari scritti inediti.


La “riscoperta” della figura di Nabita si lega al ritrovamento dei suoi scritti, a lungo ritenuti perduti. In realtà l’autore li aveva “murati” in un’intercapedine nella soffitta di casa per non compromettere i familiari. Negli anni Settanta, durante alcuni lavori di restauro, i suoi quaderni furono ritrovati, consentendo così di portare alla luce una vicenda esemplare di coerenza e militanza antifascista.



Info e contatti:
info@sicilialibertaria.it

lunedì 27 ottobre 2008

Un fossile nel giardino di casa

Non capita a tutti di scavare nel giardino di casa e trovare uno scheletro di delfino. Vecchio di milioni di anni per giunta. È accaduto a Modica, nei pressi del sito archeologico di Cava Ispica circa un mese e mezzo fa, anche se il proprietario ha voluto rendere pubblica la notizia solo oggi. Mentre ripuliva il giardino dal pietrame in eccesso un giovane geologo modicano, G. D. G, ha rinvenuto un fossile che affiorava dal terreno. Il professionista ha avvertito immediatamente la direzione del museo di Storia Naturale di Comiso, l’unico in provincia di Ragusa. A seguito dello scavo, dopo le prime rilevazioni fotografiche e le misurazioni, i paleontologi hanno asportato circa 500 Kg di roccia per analizzarla in laboratorio.


Secondo le prime indiscrezioni, lo scheletro apparterebbe a un Neosqualodon, un delfino preistorico vissuto circa 22 milioni di anni fa nei mari dell’area pre-mediterranea. «Non deve sorprendere il rinvenimento di un delfino a Cava Ispica», ha spiegato il proprietario del terreno, in qualità di geologo, «qui, ventidue milioni di anni fa, al posto della cava c’era il mare». È probabile che dopo la morte il corpo del cetaceo si sia adagiato sul fondale costituito da fanghi calcarei, i quali, solidificandosi nel corso delle ere geologiche, lo hanno “imprigionato” e conservato.

Una scoperta casuale ma di grande importanza: in tutto il mondo si conoscono pochi resti fossili di Neosqualodon. Tra questi, uno scheletro parziale composto da alcuni frammenti di mascella e di costole, rinvenuto nei pressi di Monterosso Almo e conservato al Museo di Storia Naturale di Comiso. Ma per un ritrovamento, quello di Cava Ispica, andato a buon fine, ve ne sono altri in cui reperti sono distrutti dagli artefici del rinvenimento per timore che intervenga la Sovrintendenza, ponendo dei vincoli o bloccando eventuali lavori in corso d’opera. Una collaborazione tra il cittadino e gli enti preposti, invece - com’è accaduto nel caso di Cava Ispica - consente di velocizzare i rilievi e salvare reperti che il caso ha voluto far riaffiorare alla luce del sole dopo milioni di anni trascorsi nell’oblio.



Ciao Ciccio


Dal Quadrato della Palma l'ultimo saluto.
Nel tuo inguaribile egocentrismo. Nella tua eccentricità. Nel tuo profondo odio per gli ammincialuti concittadini ed "equinati". Nel tuo amore smisurato per Modica e i suoi figli puri e dimenticati. Nella tua sete di giustizia. Nella tua profonda umanità... Ci mancherai.

Addio dottor Belgiorno.

Ni viriemu Ciccio!


fonte foto: Fabruaria

martedì 14 ottobre 2008

I conti non tornano


Ebbene sì, è stata una lunghissima vacanza. Perdonate il silenzio, ma non potete aspettarvi che un blog abbia regolarità! Epperò l’estate è abbondantemente finita, si ritorna alla routine di sempre, mutando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. O sì? I baroni scappano ma i conti non tornano... Ero assente, purtroppo, quella sera di inizio settembre in piazza Matteotti quando, dopo decenni di politica nebulosa e di operazioni finanziarie fin troppo oscure, un sindaco e un’amministrazione decidevano di fare i conti in tasca al Comune e di presentare a tutti i cittadini la realtà. Nuda e cruda. Più di quaranta milioni di euro di debito assommati negli anni da una gestione disinvolta e personalistica della cosa pubblica dove ha sempre contato più la necessità di accontentare l’amico e l’amico dell’amico piuttosto che l’agire in funzione della collettività.

Sembra si stia muovendo bene
, Antonello Buscema. Un sindaco che ha tutte le carte per essere benvoluto dai cittadini modicani: incapace, forse, della politica spettacolo e di giochi pirotecnici retorici come quelli del fu Torchi ma limpido, pragmatico e lucido nel suo difficilissimo ruolo di traghettatore della città in momenti difficili come questi. Perché il rischio del dissesto finanziario c’è. Ed è un rischio reale, un dramma concreto che potrebbe trascinare la città in un vortice di salassi e di mobilità occupazionale in un contesto nazionale offuscato sempre più dalle nubi della recessione. Nonostante abbia detto più volte che avrei preferito il dissesto finanziario alla vittoria di questa sinistra zoppicante – che sembra quasi aver giustificato gli errori e le spese faraoniche delle passate amministrazioni – apprezzo l’impegno e i continui appelli al senso di responsabilità che il sindaco Buscema continua a rivolgere ai cittadini modicani.


Ma non vi sembri, questo, un atto di ossequio nei confronti della sinistra modicana. Continuo a non tenere in gran conto la sinistra modicana nel suo complesso e ritengo che solo alcuni dei suoi rappresentanti possano essere considerati degni componenti dell’amministrazione e del consiglio comunale, persone veramente in grado di lottare e difendere gli interessi della collettività. È un riconoscimento al sindaco in quanto persona, non in quanto appartenente a quel pastrocchio politico che va sotto il nome di Partito Democratico.
È una decisione ponderata quella di “riaprire le ostilità” proprio con questo post. Perché sembra quasi che certi media locali, soprattutto quelli legati al gruppo Minardo – il quale sostenne a spron battuto la candidatura a sindaco dell’illustre sconosciuto Scucces – stiano percorrendo una strada ben precisa. Quella della delegittimazione del sindaco e della sua giunta. Brucerà ancora la sconfitta di Scucces (dietro cui si profilava la presenza ingombrante dell’onorevole Nino), brucerà il fatto che lo zio Riccardo, cacciato in malo modo dagli interessi di famiglia e dal PdL, sia rientrato dalla finestra del potere e conservi, a dispetto di tutto, un ruolo importante nella politica della città.

Innegabile che cavalcare l’onda del malcontento popolare abbia i suoi risvolti positivi. Sappiamo bene quanto la politica possa trarre utilità da giornalisti e mass media compiacenti che tessono ad arte le fila di una notizia fino a darne l’interpretazione voluta. La gente si lamenta delle tasse, delle cartelle esattoriali impazzite, dei servizi che in città funzionano a singhiozzo e certi media cavalcano l’onda. Per informare, si dirà: giusto e legittimo, ma sottile è la linea che separa l’informazione imparziale da operazioni poco nobili. Delegittimare, screditare.

Ecco il perché di questo post.
Perché su certa stampa locale non ho sentito nessuno finora chiedersi chi abbia ridotto il Comune in questo stato. Sarà populista, sarà retorico, ma si tratta di capire e di distribuire delle colpe. Distribuire delle colpe, distribuire la responsabilità ai politici delle passate amministrazioni in modo tale che la gente ricordi come Torchi e compagni di merende hanno ridotto il Comune di Modica e le tasche dei contribuenti. In modo tale che alle prossime elezioni questi signori non si presentino nuovamente con la faccia pulita e sorridente a caccia di poltrone.

Perché state certi che fra qualche anno, se chiederete alla gente un parere sull’amministrazione Buscema la gente vi risponderà con una smorfia di dolore al portafogli ricordando balzelli e cartelle esattoriali. Probabilmente le stesse persone che hanno evaso sistematicamente le tasse comunali per anni nel disinteresse delle istituzioni compiacenti… Ma lasciamo perdere. E se invece chiederete alla gente un parere sulle amministrazioni Torchi sono certo che vi parleranno di Eurochocolate e di Notti bianche e non ricorderanno più qual era la verità: e cioè che le amministrazioni di centrodestra, a Modica, hanno depredato la città di risorse e hanno lasciato nelle casse vuote del Comune solo la polvere e la disperazione di una città ridotta al lastrico.

martedì 24 giugno 2008

Carlo Ruta condannato per stampa clandestina

Sgomenti.

Accade questo quando il coraggio e l'abnegazione di un giornalista si scontrano contro il muro di gomma dei poteri forti. Carlo Ruta, amico giornalista e storico è stato condannato ad una pena pecuniaria per stampa clandestina.
Non importa che Carlo Ruta se la sia cavata con poco più di una multa e il pagamento delle spese processuali... In primo grado quest'uomo era stato condannato ad otto mesi di prigione. Condanna assurda, condanna ridicola. Un diritto, quello della libertà d'espressione, leso da una sentenza oscurantista ed inquietante. Un pretesto eretto a difesa dei soliti noti, degli amici degli amici. Un pretesto per tappare la bocca e per mettere a tacere una delle poche voci libere ancora degne di essere definite giornalista.

Carlo Ruta condannato per stampa clandestina? No amici cari. Carlo Ruta è stato condannato per quello che ha detto. Carlo Ruta è stato condannato perché la finisse di scoperchiare gineprai, di rompere le scatole con la ricerca di una verità altra, perché la sua condanna fungesse da lezione e monito ad altri. Punirne uno per educarne cento...

Puniteci tutti allora, condannate tutti noi perché
tutti noi siamo colpevoli. Colpevoli come un uomo che volevano mettere in cella per essere rimasto libero nello spirito.

Una colpa, questa, che il Potere non può certo lasciare impunita.

lunedì 16 giugno 2008

Schede rifiutate: è accaduto anche a Modica

Le elezioni amministrative a Modica turbate da quello che appare come il mancato rispetto delle norme in materia. Rifiutare la scheda elettorale: una possibilità che la legge non vieta all’elettore e che il presidente di seggio dovrebbe essere tenuto a verbalizzare. È accaduto nella mattina di domenica 15 giugno all’interno del seggio n. 30 presso la scuola elementare Denaro – Papa, in via Sulsenti. Un elettore, Giovanni Giannone, munito del proprio certificato elettorale, ha chiesto al presidente di seggio di poter rifiutare la scheda elettorale come forma di protesta simbolica e di far mettere a verbale le ragioni di questo suo gesto. Il presidente, piuttosto stizzito dalla richiesta, ha dichiarato di non poter procedere alla verbalizzazione e ha imposto all’elettore due soluzioni entrambe non rispondenti alle sue esigenze: o allontanarsi dal seggio senza aver votato, o votare, e nel segreto della cabina esprimere la propria protesta annullando la scheda o consegnandola bianca. Non solo. Il segretario del seggio ha redarguito con tono bonario l’elettore affermando che il presidente, in quanto avvocato, conosceva bene la legge e per tale motivo avrebbe fatto bene a seguire i suoi consigli. Anzi, per essere più precisi il segretario ha appellato il presidente definendolo “mio marito”. Se ciò fosse vero allora ci si chiede come mai il presidente, da avvocato che conosce bene la legge, abbia dimenticato di applicare l’art. 16, comma 2 della legge regionale 35/97 che recita testualmente “Il segretario non può in alcun caso appartenere al medesimo nucleo familiare del presidente del seggio né può essere legato da rapporto di parentela o affinità sino al terzo grado”.

Ad ogni modo l’elettore, per evitare di turbare le operazioni di voto ha desistito dai suoi propositi. Così, dopo aver protestato civilmente, è stato costretto a votare anche perché nella fretta della compilazione uno degli scrutatori presenti nel seggio aveva già riempito sul verbale la casella in cui si appone la scritta “l’elettore ha votato”.

Dopo aver lasciato il seggio l’elettore ha però deciso di informarsi meglio su questa possibilità di cui i media nazionali avevano a lungo discusso durante le scorse elezioni. Recatosi all’ufficio elettorale del Comune il signor Giannone, esposto il suo problema al responsabile dell’ufficio, ha preso visione delle norme riguardanti l’esercizio di voto e ha trovato parziale conferma di quanto già sapeva: purtroppo però, esistendo un vuoto legislativo che non contempla la possibilità di rifiutare la scheda, il responsabile non ha potuto dirimere in maniera definitiva la questione. Se la legge non contempla la possibilità di rifiutare la scheda elettorale ciò implica, sostiene l’elettore, che neppure lo vieta. Pertanto compito del segretario sarebbe stato, secondo il parere del signor Giannone, quello di verbalizzare la sua decisione e lasciare che fossero le autorità competenti a decidere sulla legittimità o meno della richiesta. Così non è stato e il signor Giannone, sentendosi leso nel diritto di esprimere al meglio le proprie posizioni, adesso sta contemplando la possibilità di rivolgersi ad una associazione di tutela dei consumatori per procedere nella maniera che riterrà più opportuna.

domenica 15 giugno 2008

La guerra dei cloni


Dopo una campagna elettorale impari in cui le forze di destra hanno deciso di attaccarsi a vicenda (la querelle Drago – Minardo ad esempio), dopo che il Pdl ha sovrastato una sinistra ridotta al lumicino e praticamente scomparsa, in quel di Modica si è finalmente votato. Elezione del sindaco al primo turno o ballottaggio fra quindici giorni? Nessuna meraviglia se Scucces vincesse al primo turno: non per le capacità effettive del candidato a sindaco – gran brava persona si dice, ma dal punto di vista politico non mi pare abbia lasciato tracce degne di nota – ma per l’enorme macchina elettorale che due cavalli di razza come Nino Minardo e Peppe Drago sono stati in grado di imbastire. Se Scucces vincerà, nonostante i colpi di testa di Piero Torchi la longa manus dei soliti poteri forti continuerà a stringere e soffocare la politica modicana. Anzi qualcuno vocifera che in caso di vittoria Scucces chiamerà come vicesindaco l’assessore provinciale Enzo Cavallo mentre al posto di Cavallo monterebbe in sella un Piero Torchi redivivo: sempre che l’ex sindaco di Modica non abbia già trovato posto nel C.d.A dell’aeroporto di Catania, chiaramente.

Se vincesse Buscema al primo turno si aprirebbe certamente un nuovo corso per la politica modicana: non si sa se buono o peggiore. Certamente diverso, con i poteri forti ostacolati da una gestione differente della cosa pubblica: almeno secondo quanto ha detto Buscema durante la campagna elettorale, sperando che, una volta al potere, non corrompa la sua anima di politico allo stesso modo degli altri. Enzo Scarso, nonostante l’appoggio incondizionato dell’ex senatore Riccardo Minardo non riuscirà mai a vincere al primo turno, inutile perdere tempo dietro a considerazioni di questo tipo.

Se nessuno dei tre candidati a sindaco dovesse ottenere la maggioranza più uno dei voti si andrebbe al ballottaggio tra quindici giorni. A questo punto si registrerebbero scenari inediti di inciuci e compromessi. È quasi scontata infatti l’alleanza tra Pd ed Mpa contro il Pdl: in tal caso Scucces non avrebbe partita e dovrebbe lasciare la poltrona di palazzo san Domenico ad Antonello Buscema. Il quale, visto l’appoggio logistico dell’Mpa si ritroverebbe in giunta un partito organico al centro-destra e sarebbe, volente o nolente, quasi un passacarte del Movimento per l’Autonomia. Ma Mpa al potere a Modica significa una sola cosa: Riccardo Minardo. In effetti questa competizione elettorale è sembrata a molti solo un nuovo episodio della faida familiare, ferocissima ancorché combattuta con copioso spargimento di parole, tra l’ex senatore Riccardo Minardo e il nipote, adesso onorevole, Nino Minardo. Non c’entra niente la politica, non c’entrano niente i modicani: è l’occupazione militare delle sedi istituzionali l’obiettivo, la divisione della torta del potere.

Non importa quale candidato a sindaco troveremo a palazzo san Domenico: sappiate solo che dietro di lui ci sarà certamente l’ombra di un potere forte, di famiglie che sembrano avere ormai conquistato la città e non vogliono più lasciarla.

Al voto, al voto!

sabato 24 maggio 2008

Scene da un patrimonio






Solidarietà e sostegno ai lavoratori del Comune di Modica in sciopero...
NON MOLLATE
, la città è con voi!

mercoledì 21 maggio 2008

Ma per favore!

La notizia non è freschissima, però ritengo sia opportuno segnalare certe insolite coincidenze. Una fonte - che preferisce rimanere anonima - mi ha segnalato il testo della determina 344/07 della provincia regionale di Ragusa, settore Sviluppo economico - Mercato del lavoro. Da quanto si desume la provincia regionale di Ragusa ha affidato un incarico a una collaboratrice esterna per lo Sportello impresa donna: Enza Lorella Russino, che la determina definisce "esperta in Politiche Economiche e di Genere".

La signora sarà impiegata per "l'espletamento dei servizi di accoglienza, orientamento e accompagnamento all'imprenditoria femminile e al mercato del lavoro". Questo scherzetto costerà ai cittadini 53 mila euro l'anno. "L'apporto fornito dalla professionista" - recita la determina - "è stato puntuale e mirato e necessita di avere una continuità. Peraltro la continuità del rapporto di collaborazione (CO.CO.CO.) della esperta permetterà di non avere conseguenze negative per il nostro Ente in relazione alle richieste formulate nell'ambito di politiche di genere, pari opportunità, accoglienza, orientamento e start-up d'impresa, accompagnamento alla stesura del business pian, verifica di piani di fattibilità, ricerche inerenti il mercato del lavoro e di marketing, coadiuvando gli Uffici del settore, già particolarmente oberati per altre attività all'interno del nostro Ente".

Vale a dire, la signora c'era e ci resta. L'estensore della determina aggiunge che "la Sig.ra Enza Lorella Russino ha la professionalità per continuare a svolgere tale incarico e che l'Ente ha assunto tale decisione poiché nell’organico dell'Ente non risultano professionalità tali da gestire il servizio in oggetto". Non conosciamo le qualifiche professionali della signora in oggetto ma, vista la sua professionalità, saremmo portati a pensare che la signora sia piuttosto nota e conosciuta nell'ambiente dell'amministrazione pubblica. Peccato che l'unica informazione disponibile sia questa. Candidata alle elezioni regionali del 2006 con una lista a sostegno di Cuffaro.

Cosa significa tutto questo? Nulla, è chiaro. Solo insolite coincidenze che però, in ambienti politici malsani come i nostri, fanno seriamente pensare.

lunedì 19 maggio 2008

Mediterrando, la prima festa interculturale di Modica

Immagini di integrazione, speranze di un futuro a colori. Sabato 17 maggio si è tenuta a Modica in piazza Matteotti e presso il convitto IPSSAR “Mediterrando”, una festa interculturale che per un giorno ha avvicinato i modicani alle comunità di immigrati che popolano il territorio della città. Organizzata dalla cooperativa sociale Babilu’ con il patrocinio della Fondazione euro-mediterranea Anna Lindh, del comune di Modica e dell’Assessorato provinciale alle Politiche sociali, questa bella ed interessante manifestazione si inserisce pienamente nell’Anno Europeo del dialogo interculturale e delle iniziative ad esso legate.

Dialogo tra popoli, scambio di risorse, ricchezza nella diversità contro l’appiattimento e la sopraffazione culturale sono i messaggi che hanno permeato l’iniziativa: importanti soprattutto in periodi come questi in cui l’onda lunga della xenofobia lambisce anche il governo del Paese. Perché la diversità non diventi sospetto e diffidenza e gli immigrati non siano considerati individui da temere o strumenti di lavoro da sfruttare. Uomini e donne innanzitutto: con le stesse nostre medesime aspirazioni che, lasciati i loro paesi d’origine, chiedono al nostro solo rispetto, dignità ed una vita migliore. Insieme a noi, ciascuno con la propria identità. Una iniziativa inedita a Modica, che ha visto impegnati sin dal pomeriggio di sabato alcuni membri delle comunità cinese, ucraina e maghrebina di Modica. Curiosità ed apertura mentale da parte dei modicani che hanno osservato con interesse le mostre e acquistato i prodotti tipici delle comunità espositrici: maggiore diffidenza del pubblico nei confronti dei piatti tradizionali che però, dopo il primo assaggio, sono stati consumati con gusto.

La serata è stata chiusa da uno spettacolo di musica e poesia a cura dei Caruana Mundi, capace di riassumere, attraverso l’eleganza dei testi e le suggestioni musicali, i segni e i simboli di un’unica grande cultura, frutto di civiltà che si sono scontrate e finalmente incontrate sulle rive del Mediterraneo.

Il gruppo - Giambattista Maria Rosso alla voce e chitarra, Ugo Rosso alla batteria e percussioni, Peppe Sarta alla fisarmonica, Massimo Martines alle chitarre classiche, Stefano Meli alla chitarra elettrica e al charango – è stato accompagnato da Yasha Parisi al violoncello presentandosi così alla città in veste semi-acustica e rendendo, se possibile, ancor più suggestivi gli arrangiamenti dei loro brani. Emozionanti infine i contrappunti poetici di Adonis e di Omar Khayyam recitati con trasporto dall’attrice Tiziana Cannizzaro.

Un bilancio decisamente positivo per questa manifestazione che si spera diventi un appuntamento fisso per la città di Modica: perché ci si accorga infine che il colore della pelle, una lingua diversa, una cultura o una religione differente non rappresentano una minaccia bensì una concreta possibilità di crescita per la nostra società.

domenica 18 maggio 2008

Una nuova prospettiva c'è!

Riceviamo dal movimento "Una Nuova prospettiva" e pubblichiamo:

Nel 2006 coglievamo l'invito di Rita Borsellino a sporcarci le mani in prima persona per riportare alla legalità e alla dignità la politica nelle nostre città;

lo scorso anno sostenevamo con grande entusiasmo la candidatura a sindaco di Antonello Buscema, le cui profetiche parole sul dissesto finanziario e morale del nostro comune e la necessità di una politica con la "P" maiuscola, si sono tristemente avverate nel corso dell'ultimo anno e con gli scandalosi fatti delle ultime settimane.

Avvenimenti che vedono politici e imprenditori sotto la lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine e dipendenti comunali e delle cooperative che, disperatamente, si aggrappano agli stessi personaggi che hanno provocato il disastro finanziario del nostro comune al fine di vedere accreditati sui propri conti correnti quei soldi che permetteranno loro di pagare le bollette ed i mutui.

Una città a secco, emblematicamente rappresentata dalla fontana di corso Umberto.

Una città che perde acqua da tutte le parti, ma che non da acqua in tutte le zone della città.

Una città che si vede tagliare i telefoni di tribunale, vigili urbani, uffici pubblici e scuole.

Una città che spende 200.000 euro al mese per smaltire i propri rifiuti a Vittoria grazie alla totale assenza di interventi seri di riduzione e raccolta differenziata.

Una città allo sfascio, altro che "Best in Sicily".

Durante questi mesi dell'ultima amministrazione, forti delle segnalazioni e del sostegno di tanti cittadini che hanno condiviso le nostre iniziative e ci hanno spronati a continuare, abbiamo fatto sentire chiara e netta la nostra voce contro scelte scellerate ed immorali, svelando le farse e i vuoti proclami dell'amministrazione che ha sempre negato l'evidenza del disastro finanziario e dell'incapacità a gestire servizi degni di una città come Modica.

Abbiamo presenziato ad ogni consiglio comunale, supportando i consiglieri di centro sinistra e, in particolare, il consigliere Nino Cerruto il quale ha sempre fatto da sponda alle nostre iniziative e creato non pochi imbarazzi negli amministratori e nei consiglieri di centrodestra che si sono visti messi a nudo davanti alle sue disamine energiche, trasparenti e per niente accomodanti.

Contro quella che spesso può certamente essere definita censura mediatica di tv locali, giornali e racket delle affissioni, abbiamo fatto crescere il nostro sito web per aprire una finestra informativa libera e indipendente su ciò che accade nel palazzo di città, smascherando i tentativi di distorsione delle informazioni ad uso e consumo dell'amministrazione e di chi detiene il potere economico e che, sempre di più, sta cercando di controllare qualsiasi forma di espressione a Modica.

Tra poco meno di un mese Modica sarà chiamata a scegliere la sua nuova classe politica e il movimento Una Nuova Prospettiva intende continuare a promuovere e stimolare la partecipazione dei cittadini, tracciando un solco profondo e netto con la politica che ha gestito la città in questi ultimi anni e ponendosi come elemento di rottura e di alternativa alla logica delle clientele e del malaffare che sta imperversando a Modica.

Presenteremo la lista “Una nuova prospettiva” a sostegno del candidato sindaco Antonello Buscema, al quale, insieme a noi, tutto il centrosinistra modicano riconosce la statura morale, la competenza amministrativa e la concretezza necessarie a riportare la nostra amata Modica ai livelli di vivibilità, di effervescenza culturale, di capacità di accoglienza e di vivacità imprenditoriale che da sempre hanno caratterizzato la comunità modicana.

sabato 10 maggio 2008

M'illumino d'immenso #2

Fino a poco più di un anno fa gli automezzi che, uscendo dalla SP 23 avessero deciso di immettersi sulla SP 28 (altrimenti conosciuta come provinciale Modica – Noto), dovevano essere molto prudenti nella manovra, soprattutto la notte. Un incrocio pericoloso che, una volta tanto, necessitava realmente di un impianto d'illuminazione pubblica. Ma non sia mai che le cose a Modica vengano fatte in favore esclusivo della collettività! Ci siamo disabituati a questo e se si può fare un favore ad un amico… Non dovremmo insinuare alcunché, ma sarebbe interessante conoscere l’ingegnere che ha firmato il progetto dell’illuminazione per quel tratto. Di persona, magari davanti ad un caffè, per spiegarci quale motivo logistico lo ha convinto a far virare violentemente l’illuminazione sulla SP 23 in favore di una stradina poco più che privata.

Ecco le prove fotografiche:


Dall'incrocio sulla Modica Noto...


cammina cammina...


cammina cammina...

Questo è il punto in cui l'illuminazione pubblica si sposta dalla SP alla stradina in questione

La stradina illuminata con i lampioni pagati da tutti i contribuenti


Visto che la strada congiunge la provinciale Modica - Noto a Frigintini logica vorrebbe che l’intera SP fosse illuminata: e invece no! Come testimonia anche la foto presa da Google Earth l’illuminazione della strada principale (in giallo) si sposta curiosamente su una stradina di modestissime dimensioni (in rosso).


Quali personaggi abitano questa stradina? Di chi sono amici? Inutile dire che questa sembra essere l’ennesima manifestazione visibile della politica del favore… Disinteressato? Non credo proprio.

venerdì 9 maggio 2008

Scuola di giornalismo

Leggete prima qui oppure qui. Quindi leggete questa pagina ed infine questa. Cosa ne pensate? Tra le testate giornalistiche di Modica c’è stata un bel po’ di bagarre riguardante la legittimità di fornire o meno i nomi di queste persone che sono state raggiunte da avviso di garanzia. Non indagate, ricordatelo, non ancora sottoposte a provvedimenti giudiziari. Particolarmente interessante il modo in cui si pone il moderatore di RTM: bei concetti, certo. Deontologia professionale, contrari al sensazionalismo, serietà.

Excutatio non petita, accusatio manifesta dicevano i cari latini. Eh, già. Una scusa non richiesta, caro moderatore, puzza di brutto. Carbone bagnato, coda di paglia. Si capisce lontano un miglio che il moderatore ha il terrore di pestare i calli a qualcuna delle persone citate... Pennivendolo, mi spiace dirlo, ma non trovo definizione più precisa di questa per indicare l’atteggiamento del moderatore. Non si può ignorare una notizia simile né la si può far precedere da un ridicolo cappelletto introduttivo come quello. Un giornalista serio, di quelli veri, non lo farebbe mai. Questa è la deontologia professionale: di chi non guarda in faccia nessuno, di chi, per dovere d’informazione non si sente in dovere di mettere le mani avanti e di scusarsi quasi, se sta facendo i nomi di qualche suo protettore… Forse perché il direttore della testata giornalistica è anche il presidente dell’Udc modicano?

Deontologia professionale. Ma fatemi il favore: se quella che il moderatore definisce deontologia ha un minimo di valore allora dovrebbe valere anche per tutta quella massa di gente sconosciuta che quotidianamente viene colpita da provvedimenti giudiziari e i cui nomi finiscono puntualmente sui giornali. Chissà come mai a nessuno viene in mente di tirare in ballo la deontologia professionale in quei casi! Perché questa volta non dovrebbe essere lo stesso? Chi si vuole difendere?

Non si parla di colpevoli, badate bene, ma di semplici indagati e dunque fino a prova contraria di innocenti. Quei nomi andavano fatti, soprattutto perché la magistratura dovrebbe finalmente indagare l’immenso ginepraio del rapporto tra imprenditoria e politica locale. È possibile che le persone indagate siano innocenti, è vero. Ma allora allarghiamo il nostro sguardo alla situazione generale evitando di tirare in ballo nomi: è inutile nasconderci dietro un dito. Non è un mistero che certi imprenditori fanno il bello e il cattivo tempo al Comune di Modica e che da decenni sono quasi sempre le stesse aziende a vincere gli appalti pubblici. Non è un mistero che certe operazioni a volte sembrano non avvenire in maniera limpida. Non è un mistero che alcuni politici modicani sono diventati dei veri e propri signorotti al Comune, con certi uffici che sembrano quasi propaggini dei loro feudi elettorali: questo non significa che si cada necessariamente nell’illegalità. Certo si sfocia nella mancanza di etica, perché non si rispetta la collettività e il mandato che la collettività ha fornito a quei politici. Non feudatari, ma semplici rappresentanti dovrebbero essere.

Ecco perché mi fa male sapere che i giornalisti locali si abbassano fino a diventare scendiletto dei politici. Lustrascarpe, passacarte… Che desolazione.

giovedì 13 marzo 2008

Modica: patrimonio Unesco o discarica a cielo aperto? (seconda parte)

La seconda parte dell'inchiesta fotografica sullo scempio delle discariche abusive. A cavallo tra l'incultura dei cittadini e l'immobilismo delle istituzioni, incapaci di gestire un fenomeno simile...

Vergognatevi!



Contrada Mista


Contrada Mista


Contrada Mista


Contrada Pietre Nere


Contrada Pietre Nere


Contrada Pietre Nere


Contrada Pietre Nere


Contrada Pietre Nere


Contrada Pietre Nere



Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata


Contrada Torre Cannata

Contrada Torre Cannata
(sì, è una carcassa di animale)

continua...

venerdì 18 gennaio 2008

Modica: patrimonio Unesco o discarica a cielo aperto? (Prima parte)

Nessun commento alle foto che seguono. Ciascun amministratore della nostra città, ciascun modicano dovrebbe aver vergogna di immagini come queste... Dall'incultura all'inciviltà di alcuni modicani, dal lassismo al disinteresse delle istituzioni.

Cosa aspettate, cari amministratori, a bonificare e monitorare queste aree? Ne va della nostra salute e non mi pare che voi ne siate molto preoccupati.


Contrada Bussello, Frigintini
(Babbo Natale è stato aggiunto per motivi "artistici" dall'autore del post)


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Contrada Bussello, Frigintini


Via Gianforma, Frigintini


Via Gianforma, Frigintini


Via Gianforma, Frigintini

Via Gianforma, Frigintini


Via Gianforma, Frigintini


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Giarrusso, Marina di Modica


Contrada Baravitalla


Contrada Baravitalla


Contrada Baravitalla


Contrada Baravitalla


Contrada Baravitalla


Contrada Baravitalla

continua...