mercoledì 17 dicembre 2008

Cambiando l'ordine dei fattori...


Mutano le amministrazioni, non l'inciviltà dei cittadini. E forse nemmeno l'incuria delle istituzioni.

mercoledì 10 dicembre 2008

Giorgio Nabita, anarchico


Mercoledì 17 dicembre, alle ore 18, nei locali della Società dei Libertari (Via G. B. Odierna, 212) sarà presentato il libro Giorgio Nabita, sarto. Socialismo, anarchismo e antifascismo a Vittoria, (edizioni Sicilia Punto L) di Pippo Gurrieri.
Il libro ricostruisce la biografia politica dell’anarchico Giorgio Nabita, attraverso episodi sconosciuti della microstoria proletaria, nel più ampio contesto degli avvenimento che segnarono la storia degli anni 1889-1938.


Nato a Ragusa nel 1876, autodidatta, di professione sarto, Nabita aderì giovanissimo al Circolo Socialista di Vittoria, fondato nel 1899 da Nannino Terranova e Vincenzo Vacirca, prima di passare all’anarchismo.
La sua vita si svolse tra l’America e l’Europa. Emigrò per due volte negli Stati Uniti, dove frequentò i circoli socialisti e libertari di New York, raccogliendo fondi tra gli emigrati per finanziare i circoli “gemellati” di Vittoria e Comiso. Tornato a Vittoria, diresse “L’Agitatore” e il foglio di propaganda antireligiosa “Natale 1911“. Nel 1912 ripartì per l’America, rimanendovi fino al 1921. Rientrato definitivamente in Italia in quello stesso anno si adoperò per riaggregare i libertari e fondare la Camera del Lavoro di Vittoria, distrutta subito dopo dai fascisti. Durante il fascismo, fu colpito da perquisizioni e sequestri di stampe, diffidato, arrestato. Si oppose al regime facendo circolare clandestinamente scritti di propaganda antifascista. Morì nel 1938, lasciando vari scritti inediti.


La “riscoperta” della figura di Nabita si lega al ritrovamento dei suoi scritti, a lungo ritenuti perduti. In realtà l’autore li aveva “murati” in un’intercapedine nella soffitta di casa per non compromettere i familiari. Negli anni Settanta, durante alcuni lavori di restauro, i suoi quaderni furono ritrovati, consentendo così di portare alla luce una vicenda esemplare di coerenza e militanza antifascista.



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