lunedì 26 novembre 2007

Sensazionale scoperta archeologica

Cunicoli. Scavati nella roccia per consentire ai soldati o ai sacerdoti di raggiungere, non visti, il castello e la cittadella fortificata arroccati sulla rupe. Di essi si favoleggiava da tempo, ma nessuno li aveva mai visti. Adesso una sensazionale scoperta archeologica potrebbe rivoluzionare la storia locale e aprire inediti scenari sull’assetto urbanistico della città in epoca seicentesca o addirittura anteriore. In un locale adibito a magazzino, adiacente alla scalinata che conduce al castello dei conti, tra la chiesa di San Pietro e la chiesetta rupestre di San Nicolò inferiore, recenti lavori di sistemazione hanno portato alla luce un arco murato nella parete.


Una volta rimosse le pietre che ostruivano l’arco, il proprietario Vincenzo Bonini, 73 anni, ex docente della scuola di avviamento, e i muratori che stavano provvedendo alla sistemazione del locale, si sono trovati di fronte una grotta naturale ampliata artificialmente, che fa da raccordo tra due cunicoli: uno sale verso il castello, l’altro scende parallelamente alla Via Grimaldi. Al vasto ambiente scavato nella roccia si accede, come detto, da un arco a tutto sesto di pregevole fattura, realizzato con conci di pietra locale da maestranze evidentemente qualificate. La grotta è parzialmente riempita di terra e materiali di risulta, ma procedendo carponi è possibile raggiungere il cunicolo che sale verso il castello.



Si tratta di un passaggio sotterraneo, dalla forma quadrata, largo all’incirca un metro e cinquanta centimetri e alto un metro e ottanta. Sulla destra, all’ingresso del cunicolo si trova una nicchia scavata nella pietra che serviva probabilmente da porta-torcia. La pavimentazione del cunicolo è costituita da gradini ricavati nella roccia, parzialmente ricoperti da terra e detriti. Il passaggio sotterraneo, percorribile per un paio di metri, è si interrompe davanti ad un muro di pietre e terra.

Ma non v’è dubbio che, oltre quel muro, il passaggio sotterraneo continui ancora. Meno agevole, invece, è il percorso verso il cunicolo che scende, a causa del forte dislivello e della possibilità che i materiali di risulta depositati nella grotta franino verso il basso. È chiaro che solo una campagna di scavo condotta dalla soprintendenza potrà confermare le varie ipotesi sulla natura e sulla funzione di questi passaggi sotterranei. Dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe però trattarsi della via d’accesso alla città antica arroccata intorno alla rupe del castello.

Giovanni Criscione


giovedì 8 novembre 2007

E poi dicono che non si fa cultura

Perché in fondo l’amministrazione comunale ama i suoi cittadini. Ne cura gli interessi, ne sprona le velleità artistiche e culturali. Capita spesso di vedere in calce ad un libro pubblicato da un autore locale la frasetta di circostanza “edito con il contributo dell’Assessorato...”: un giusto contributo che ogni Comune illuminato dovrebbe dare ad opere meritevoli di essere divulgate.

Capita meno spesso tuttavia che il suddetto Comune, invece di limitarsi ad un centinaio di euro per la stampa, decida di destinare mille euro del proprio magro bilancio per l’acquisto di cento copie del volume in questione.

Capita anche questo a Modica.

Ma è bene fornire nomi e dati, affinché il nostro non sia solo un esercizio di retorica. Spulciando tra le tante carte prodotte dell’amministrazione comunale si trova una determina del sindaco, la n. 1241 del 8/5/06, che dava mandato di impiegare mille euro per l’acquisto di cento copie (cento!) del libro di Domenico Pisana, Salvatore Quasimodo tra gloria ed oblio. Tale mandato non fu esitato solo per un errore procedurale, non certo perché qualcuno tra i consiglieri si fosse chiesto quale motivo avesse l’amministrazione per sperperare in maniera così bislacca i soldi dei propri cittadini.

Poco male, Piero Torchi non demorde e ritenta. Con una nuova determina, la n. 2487 del 5/10/07, il sindaco dà nuovo mandato per l’acquisto del suddetto volume come stabilito nella 1241/06. E aggiunge pure la motivazione: "preso atto della validità culturale del libro, e per l'apprezzabile lavoro di analisi dei testi poetici, lettere discorsi sulla poesia, e per l'interessante carteggio tra Quasimodo e La Pira, da cui traspare la dinamica etico-spirituale dei due illustri personaggi iblei". Non avendo avuto il piacere di leggere il libro del prof. Pisana non so dire quanto sia attendibile questa motivazione... Mi rimetto pertanto alle capacità critiche del nostro sindaco.

La determina 2487 stavolta non incontra ostacoli procedurali: il Dirigente del Primo Settore emana un'altra determina, la n. 3138 del 26/10/07, con la quale approva la spesa per l’acquisto di cento copie (cento!) del libro suddetto e rimette il mandato di pagamento al capitolo 11208 del bilancio 2007. Sarebbe interessante capire cosa c’entri mai l’acquisto di un libro con la voce sotto la quale è stata ascritta la spesa, “Contributo regionale per lo sviluppo delle funzioni amministrative ed a titolo di sostegno allo sviluppo delle attività delle autonomie locali”.

Bah, misteri della pubblica amministrazione. Rimane da capire inoltre per quale motivo l’amministrazione abbia deciso di acquistare cento copie (cento!) del libro di Domenico Pisana sperperando denaro pubblico e scavalcando decine di fornitori e professionisti che attendono invano da anni il pagamento delle loro prestazioni. Non sappiamo, e gradiremmo pertanto una risposta dall’amministrazione.

Il fatto che il nostro sindaco Udc Piero Torchi abbia fatto acquistare al Comune cento copie del libro di Domenico Pisana, presidente dell’Udc di Modica, è chiaramente una casualità non degna di nota.

Fenicotteri e materassi

La notizia dell'avvistamento di un fenicottero presso il laghetto di Marina di Modica ha attirato tantissimi cittadini che, già a partire dallo scorso week end, si sono recati sul ponticello che supera lo specchio d'acqua per provare a vedere e magari fotografare l'insolito ospite. A parte pochi fortunati che hanno avuto come prima visione quella dell'elegante trampoliere intento a ricercare cibo nei bassi fondali di acqua salmastra, la maggior parte degli improvvisati birdwatchers, per lo più bambini accorsi con i propri genitori, appena affacciati dalle transenne del ponte, si sono imbattuti in uno spettacolo triste e poco edificante.


Materassi, rifiuti delle attività agricole e materiale di ogni genere violentano il paesaggio che, seppur non integro a causa della cementificazione selvaggia presente già a ridosso degli argini, potrebbe ancora costituire un piccolo esempio di ecosistema naturale e diventare luogo di studio, di conservazione, di tutela e di laboratori didattici per gli studenti del città. Il comitato Fomenta auspica un immediato intervento di bonifica dei luoghi, da parte degli enti preposti, ma anche una maggiore attività di controllo e protezione. La sensibilizzazione e l'informazione dei cittadini, assolutamente carente se non assente in città, eviterebbe o comunque, ridurrebbe il ripetersi di simili situazioni.

Se il passaparola vale anche per i turisti "non umani" speriamo che il bellissimo esemplare di fenicottero non si sia accorto di tale degrado e che riporti, una volta raggiunto lo stormo, soltanto della pace e della tranquillità che contraddistingue la frazione marinara nella stagione autunnale.

Per il comitato Fomenta
Piero Gugliotta

giovedì 1 novembre 2007

Tetris, o dell'arte di edificare a Modica

Capita spesso nelle amministrazioni pubbliche un rapporto controverso tra teoria e prassi. Tra il dire e il fare. Tra una buona predica e una cattiva razzolata. Tra il tanto decantato patrimonio dell’Unesco, la salvaguardia della città e gli interessi di qualche imprenditore. Ma l’economia gira con noi, come sappiamo, e non dobbiamo indignarci troppo se il territorio circostante villa Cascino, al quartiere Dente – ora nobilitato in “Quartiere d’Oriente” – sia stato organizzato con tecniche ad incastro degne di un giocatore di Tetris. Edifici su edifici, palazzi su palazzi... In questo caso tuttavia non si tratta di un edificio vecchio, costruito negli anni in cui il patrimonio urbanistico della città era maltrattato da imprenditori rampanti con la complicità di amici all’interno delle istituzioni.


Si tratta di otto villette a schiera costruite proprio a ridosso di villa Cascino. Immediatamente sotto il costone roccioso.







Dal momento che la ditta costruttrice lavora dietro regolare concessione edilizia mi chiedo come sia possibile che il Comune abbia rilasciato una simile concessione con tanta facilità: si tratta di un piano di lottizzazione praticamente in centro che consterà di otto villette a due piani, con ingresso in curva, a ridosso di un costone roccioso nonché di un bene appartenente al patrimonio urbanistico della città quale villa Cascino. E non sono certo che il panorama godibile dalla villa sarà lo stesso dopo la costruzione di questo complesso residenziale. Non si era parlato di maggiore rispetto per il territorio e per la sua storia? Ecco cosa può accadere in una città come Modica che non possiede un piano regolatore.

Inutile prendersi in giro: Modica non possiede un piano regolatore degno di questo nome. Un piano regolatore dovrebbe fissare le linee di sviluppo della città, dare delle regole, porre degli argini affinché la crescita della città sia regolare e quanto più possibile armoniosa. Votare un piano regolatore che rappresenta semplicemente la fotografia della situazione esistente fatta di varianti approvate a colpi di maggioranza ed inserite talora “per dare una mano” all’imprenditore amico significa solo fare del male alla nostra città, soffocarne la crescita e condannarla ad un destino caotico ed invivibile.