lunedì 16 giugno 2008

Schede rifiutate: è accaduto anche a Modica

Le elezioni amministrative a Modica turbate da quello che appare come il mancato rispetto delle norme in materia. Rifiutare la scheda elettorale: una possibilità che la legge non vieta all’elettore e che il presidente di seggio dovrebbe essere tenuto a verbalizzare. È accaduto nella mattina di domenica 15 giugno all’interno del seggio n. 30 presso la scuola elementare Denaro – Papa, in via Sulsenti. Un elettore, Giovanni Giannone, munito del proprio certificato elettorale, ha chiesto al presidente di seggio di poter rifiutare la scheda elettorale come forma di protesta simbolica e di far mettere a verbale le ragioni di questo suo gesto. Il presidente, piuttosto stizzito dalla richiesta, ha dichiarato di non poter procedere alla verbalizzazione e ha imposto all’elettore due soluzioni entrambe non rispondenti alle sue esigenze: o allontanarsi dal seggio senza aver votato, o votare, e nel segreto della cabina esprimere la propria protesta annullando la scheda o consegnandola bianca. Non solo. Il segretario del seggio ha redarguito con tono bonario l’elettore affermando che il presidente, in quanto avvocato, conosceva bene la legge e per tale motivo avrebbe fatto bene a seguire i suoi consigli. Anzi, per essere più precisi il segretario ha appellato il presidente definendolo “mio marito”. Se ciò fosse vero allora ci si chiede come mai il presidente, da avvocato che conosce bene la legge, abbia dimenticato di applicare l’art. 16, comma 2 della legge regionale 35/97 che recita testualmente “Il segretario non può in alcun caso appartenere al medesimo nucleo familiare del presidente del seggio né può essere legato da rapporto di parentela o affinità sino al terzo grado”.

Ad ogni modo l’elettore, per evitare di turbare le operazioni di voto ha desistito dai suoi propositi. Così, dopo aver protestato civilmente, è stato costretto a votare anche perché nella fretta della compilazione uno degli scrutatori presenti nel seggio aveva già riempito sul verbale la casella in cui si appone la scritta “l’elettore ha votato”.

Dopo aver lasciato il seggio l’elettore ha però deciso di informarsi meglio su questa possibilità di cui i media nazionali avevano a lungo discusso durante le scorse elezioni. Recatosi all’ufficio elettorale del Comune il signor Giannone, esposto il suo problema al responsabile dell’ufficio, ha preso visione delle norme riguardanti l’esercizio di voto e ha trovato parziale conferma di quanto già sapeva: purtroppo però, esistendo un vuoto legislativo che non contempla la possibilità di rifiutare la scheda, il responsabile non ha potuto dirimere in maniera definitiva la questione. Se la legge non contempla la possibilità di rifiutare la scheda elettorale ciò implica, sostiene l’elettore, che neppure lo vieta. Pertanto compito del segretario sarebbe stato, secondo il parere del signor Giannone, quello di verbalizzare la sua decisione e lasciare che fossero le autorità competenti a decidere sulla legittimità o meno della richiesta. Così non è stato e il signor Giannone, sentendosi leso nel diritto di esprimere al meglio le proprie posizioni, adesso sta contemplando la possibilità di rivolgersi ad una associazione di tutela dei consumatori per procedere nella maniera che riterrà più opportuna.

Nessun commento: