domenica 15 giugno 2008

La guerra dei cloni


Dopo una campagna elettorale impari in cui le forze di destra hanno deciso di attaccarsi a vicenda (la querelle Drago – Minardo ad esempio), dopo che il Pdl ha sovrastato una sinistra ridotta al lumicino e praticamente scomparsa, in quel di Modica si è finalmente votato. Elezione del sindaco al primo turno o ballottaggio fra quindici giorni? Nessuna meraviglia se Scucces vincesse al primo turno: non per le capacità effettive del candidato a sindaco – gran brava persona si dice, ma dal punto di vista politico non mi pare abbia lasciato tracce degne di nota – ma per l’enorme macchina elettorale che due cavalli di razza come Nino Minardo e Peppe Drago sono stati in grado di imbastire. Se Scucces vincerà, nonostante i colpi di testa di Piero Torchi la longa manus dei soliti poteri forti continuerà a stringere e soffocare la politica modicana. Anzi qualcuno vocifera che in caso di vittoria Scucces chiamerà come vicesindaco l’assessore provinciale Enzo Cavallo mentre al posto di Cavallo monterebbe in sella un Piero Torchi redivivo: sempre che l’ex sindaco di Modica non abbia già trovato posto nel C.d.A dell’aeroporto di Catania, chiaramente.

Se vincesse Buscema al primo turno si aprirebbe certamente un nuovo corso per la politica modicana: non si sa se buono o peggiore. Certamente diverso, con i poteri forti ostacolati da una gestione differente della cosa pubblica: almeno secondo quanto ha detto Buscema durante la campagna elettorale, sperando che, una volta al potere, non corrompa la sua anima di politico allo stesso modo degli altri. Enzo Scarso, nonostante l’appoggio incondizionato dell’ex senatore Riccardo Minardo non riuscirà mai a vincere al primo turno, inutile perdere tempo dietro a considerazioni di questo tipo.

Se nessuno dei tre candidati a sindaco dovesse ottenere la maggioranza più uno dei voti si andrebbe al ballottaggio tra quindici giorni. A questo punto si registrerebbero scenari inediti di inciuci e compromessi. È quasi scontata infatti l’alleanza tra Pd ed Mpa contro il Pdl: in tal caso Scucces non avrebbe partita e dovrebbe lasciare la poltrona di palazzo san Domenico ad Antonello Buscema. Il quale, visto l’appoggio logistico dell’Mpa si ritroverebbe in giunta un partito organico al centro-destra e sarebbe, volente o nolente, quasi un passacarte del Movimento per l’Autonomia. Ma Mpa al potere a Modica significa una sola cosa: Riccardo Minardo. In effetti questa competizione elettorale è sembrata a molti solo un nuovo episodio della faida familiare, ferocissima ancorché combattuta con copioso spargimento di parole, tra l’ex senatore Riccardo Minardo e il nipote, adesso onorevole, Nino Minardo. Non c’entra niente la politica, non c’entrano niente i modicani: è l’occupazione militare delle sedi istituzionali l’obiettivo, la divisione della torta del potere.

Non importa quale candidato a sindaco troveremo a palazzo san Domenico: sappiate solo che dietro di lui ci sarà certamente l’ombra di un potere forte, di famiglie che sembrano avere ormai conquistato la città e non vogliono più lasciarla.

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