
Mutano le amministrazioni, non l'inciviltà dei cittadini. E forse nemmeno l'incuria delle istituzioni.
I politici sono come i pannolini: vanno cambiati spesso, e per lo stesso motivo
Secondo le prime indiscrezioni, lo scheletro apparterebbe a un Neosqualodon, un delfino preistorico vissuto circa 22 milioni di anni fa nei mari dell’area pre-mediterranea. «Non deve sorprendere il rinvenimento di un delfino a Cava Ispica», ha spiegato il proprietario del terreno, in qualità di geologo, «qui, ventidue milioni di anni fa, al posto della cava c’era il mare». È probabile che dopo la morte il corpo del cetaceo si sia adagiato sul fondale costituito da fanghi calcarei, i quali, solidificandosi nel corso delle ere geologiche, lo hanno “imprigionato” e conservato.
Una scoperta casuale ma di grande importanza: in tutto il mondo si conoscono pochi resti fossili di Neosqualodon. Tra questi, uno scheletro parziale composto da alcuni frammenti di mascella e di costole, rinvenuto nei pressi di Monterosso Almo e conservato al Museo di Storia Naturale di Comiso. Ma per un ritrovamento, quello di Cava Ispica, andato a buon fine, ve ne sono altri in cui reperti sono distrutti dagli artefici del rinvenimento per timore che intervenga
Ad ogni modo l’elettore, per evitare di turbare le operazioni di voto ha desistito dai suoi propositi. Così, dopo aver protestato civilmente, è stato costretto a votare anche perché nella fretta della compilazione uno degli scrutatori presenti nel seggio aveva già riempito sul verbale la casella in cui si appone la scritta “l’elettore ha votato”.
Dopo aver lasciato il seggio l’elettore ha però deciso di informarsi meglio su questa possibilità di cui i media nazionali avevano a lungo discusso durante le scorse elezioni. Recatosi all’ufficio elettorale del Comune il signor Giannone, esposto il suo problema al responsabile dell’ufficio, ha preso visione delle norme riguardanti l’esercizio di voto e ha trovato parziale conferma di quanto già sapeva: purtroppo però, esistendo un vuoto legislativo che non contempla la possibilità di rifiutare la scheda, il responsabile non ha potuto dirimere in maniera definitiva la questione. Se la legge non contempla la possibilità di rifiutare la scheda elettorale ciò implica, sostiene l’elettore, che neppure lo vieta. Pertanto compito del segretario sarebbe stato, secondo il parere del signor Giannone, quello di verbalizzare la sua decisione e lasciare che fossero le autorità competenti a decidere sulla legittimità o meno della richiesta. Così non è stato e il signor Giannone, sentendosi leso nel diritto di esprimere al meglio le proprie posizioni, adesso sta contemplando la possibilità di rivolgersi ad una associazione di tutela dei consumatori per procedere nella maniera che riterrà più opportuna.
Dopo una campagna elettorale impari in cui le forze di destra hanno deciso di attaccarsi a vicenda (la querelle Drago – Minardo ad esempio), dopo che il Pdl ha sovrastato una sinistra ridotta al lumicino e praticamente scomparsa, in quel di Modica si è finalmente votato. Elezione del sindaco al primo turno o ballottaggio fra quindici giorni? Nessuna meraviglia se Scucces vincesse al primo turno: non per le capacità effettive del candidato a sindaco – gran brava persona si dice, ma dal punto di vista politico non mi pare abbia lasciato tracce degne di nota – ma per l’enorme macchina elettorale che due cavalli di razza come Nino Minardo e Peppe Drago sono stati in grado di imbastire. Se Scucces vincerà, nonostante i colpi di testa di Piero Torchi la longa manus dei soliti poteri forti continuerà a stringere e soffocare la politica modicana. Anzi qualcuno vocifera che in caso di vittoria Scucces chiamerà come vicesindaco l’assessore provinciale Enzo Cavallo mentre al posto di Cavallo monterebbe in sella un Piero Torchi redivivo: sempre che l’ex sindaco di Modica non abbia già trovato posto nel C.d.A dell’aeroporto di Catania, chiaramente.
Se vincesse Buscema al primo turno si aprirebbe certamente un nuovo corso per la politica modicana: non si sa se buono o peggiore. Certamente diverso, con i poteri forti ostacolati da una gestione differente della cosa pubblica: almeno secondo quanto ha detto Buscema durante la campagna elettorale, sperando che, una volta al potere, non corrompa la sua anima di politico allo stesso modo degli altri. Enzo Scarso, nonostante l’appoggio incondizionato dell’ex senatore Riccardo Minardo non riuscirà mai a vincere al primo turno, inutile perdere tempo dietro a considerazioni di questo tipo.
Se nessuno dei tre candidati a sindaco dovesse ottenere la maggioranza più uno dei voti si andrebbe al ballottaggio tra quindici giorni. A questo punto si registrerebbero scenari inediti di inciuci e compromessi. È quasi scontata infatti l’alleanza tra Pd ed Mpa contro il Pdl: in tal caso Scucces non avrebbe partita e dovrebbe lasciare la poltrona di palazzo san Domenico ad Antonello Buscema. Il quale, visto l’appoggio logistico dell’Mpa si ritroverebbe in giunta un partito organico al centro-destra e sarebbe, volente o nolente, quasi un passacarte del Movimento per l’Autonomia. Ma Mpa al potere a Modica significa una sola cosa: Riccardo Minardo. In effetti questa competizione elettorale è sembrata a molti solo un nuovo episodio della faida familiare, ferocissima ancorché combattuta con copioso spargimento di parole, tra l’ex senatore Riccardo Minardo e il nipote, adesso onorevole, Nino Minardo. Non c’entra niente la politica, non c’entrano niente i modicani: è l’occupazione militare delle sedi istituzionali l’obiettivo, la divisione della torta del potere.
Non importa quale candidato a sindaco troveremo a palazzo san Domenico: sappiate solo che dietro di lui ci sarà certamente l’ombra di un potere forte, di famiglie che sembrano avere ormai conquistato la città e non vogliono più lasciarla.
Dialogo tra popoli, scambio di risorse, ricchezza nella diversità contro l’appiattimento e la sopraffazione culturale sono i messaggi che hanno permeato l’iniziativa: importanti soprattutto in periodi come questi in cui l’onda lunga della xenofobia lambisce anche il governo del Paese. Perché la diversità non diventi sospetto e diffidenza e gli immigrati non siano considerati individui da temere o strumenti di lavoro da sfruttare. Uomini e donne innanzitutto: con le stesse nostre medesime aspirazioni che, lasciati i loro paesi d’origine, chiedono al nostro solo rispetto, dignità ed una vita migliore. Insieme a noi, ciascuno con la propria identità. Una iniziativa inedita a Modica, che ha visto impegnati sin dal pomeriggio di sabato alcuni membri delle comunità cinese, ucraina e maghrebina di Modica. Curiosità ed apertura mentale da parte dei modicani che hanno osservato con interesse le mostre e acquistato i prodotti tipici delle comunità espositrici: maggiore diffidenza del pubblico nei confronti dei piatti tradizionali che però, dopo il primo assaggio, sono stati consumati con gusto.
La serata è stata chiusa da uno spettacolo di musica e poesia a cura dei Caruana Mundi, capace di riassumere, attraverso l’eleganza dei testi e le suggestioni musicali, i segni e i simboli di un’unica grande cultura, frutto di civiltà che si sono scontrate e finalmente incontrate sulle rive del Mediterraneo.
Il gruppo - Giambattista Maria Rosso alla voce e chitarra, Ugo Rosso alla batteria e percussioni, Peppe Sarta alla fisarmonica, Massimo Martines alle chitarre classiche, Stefano Meli alla chitarra elettrica e al charango – è stato accompagnato da Yasha Parisi al violoncello presentandosi così alla città in veste semi-acustica e rendendo, se possibile, ancor più suggestivi gli arrangiamenti dei loro brani. Emozionanti infine i contrappunti poetici di Adonis e di Omar Khayyam recitati con trasporto dall’attrice Tiziana Cannizzaro.
Un bilancio decisamente positivo per questa manifestazione che si spera diventi un appuntamento fisso per la città di Modica: perché ci si accorga infine che il colore della pelle, una lingua diversa, una cultura o una religione differente non rappresentano una minaccia bensì una concreta possibilità di crescita per la nostra società.
Nel 2006 coglievamo l'invito di Rita Borsellino a sporcarci le mani in prima persona per riportare alla legalità e alla dignità la politica nelle nostre città;
lo scorso anno sostenevamo con grande entusiasmo la candidatura a sindaco di Antonello Buscema, le cui profetiche parole sul dissesto finanziario e morale del nostro comune e la necessità di una politica con la "P" maiuscola, si sono tristemente avverate nel corso dell'ultimo anno e con gli scandalosi fatti delle ultime settimane.
Avvenimenti che vedono politici e imprenditori sotto la lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine e dipendenti comunali e delle cooperative che, disperatamente, si aggrappano agli stessi personaggi che hanno provocato il disastro finanziario del nostro comune al fine di vedere accreditati sui propri conti correnti quei soldi che permetteranno loro di pagare le bollette ed i mutui.
Una città a secco, emblematicamente rappresentata dalla fontana di corso Umberto.
Una città che perde acqua da tutte le parti, ma che non da acqua in tutte le zone della città.
Una città che si vede tagliare i telefoni di tribunale, vigili urbani, uffici pubblici e scuole.
Una città che spende 200.000 euro al mese per smaltire i propri rifiuti a Vittoria grazie alla totale assenza di interventi seri di riduzione e raccolta differenziata.
Una città allo sfascio, altro che "Best in Sicily".
Durante questi mesi dell'ultima amministrazione, forti delle segnalazioni e del sostegno di tanti cittadini che hanno condiviso le nostre iniziative e ci hanno spronati a continuare, abbiamo fatto sentire chiara e netta la nostra voce contro scelte scellerate ed immorali, svelando le farse e i vuoti proclami dell'amministrazione che ha sempre negato l'evidenza del disastro finanziario e dell'incapacità a gestire servizi degni di una città come Modica.
Abbiamo presenziato ad ogni consiglio comunale, supportando i consiglieri di centro sinistra e, in particolare, il consigliere Nino Cerruto il quale ha sempre fatto da sponda alle nostre iniziative e creato non pochi imbarazzi negli amministratori e nei consiglieri di centrodestra che si sono visti messi a nudo davanti alle sue disamine energiche, trasparenti e per niente accomodanti.
Contro quella che spesso può certamente essere definita censura mediatica di tv locali, giornali e racket delle affissioni, abbiamo fatto crescere il nostro sito web per aprire una finestra informativa libera e indipendente su ciò che accade nel palazzo di città, smascherando i tentativi di distorsione delle informazioni ad uso e consumo dell'amministrazione e di chi detiene il potere economico e che, sempre di più, sta cercando di controllare qualsiasi forma di espressione a Modica.
Tra poco meno di un mese Modica sarà chiamata a scegliere la sua nuova classe politica e il movimento Una Nuova Prospettiva intende continuare a promuovere e stimolare la partecipazione dei cittadini, tracciando un solco profondo e netto con la politica che ha gestito la città in questi ultimi anni e ponendosi come elemento di rottura e di alternativa alla logica delle clientele e del malaffare che sta imperversando a Modica.
Presenteremo la lista “Una nuova prospettiva” a sostegno del candidato sindaco Antonello Buscema, al quale, insieme a noi, tutto il centrosinistra modicano riconosce la statura morale, la competenza amministrativa e la concretezza necessarie a riportare la nostra amata Modica ai livelli di vivibilità, di effervescenza culturale, di capacità di accoglienza e di vivacità imprenditoriale che da sempre hanno caratterizzato la comunità modicana.
La stradina illuminata con i lampioni pagati da tutti i contribuenti
Excutatio non petita, accusatio manifesta dicevano i cari latini. Eh, già. Una scusa non richiesta, caro moderatore, puzza di brutto. Carbone bagnato, coda di paglia. Si capisce lontano un miglio che il moderatore ha il terrore di pestare i calli a qualcuna delle persone citate... Pennivendolo, mi spiace dirlo, ma non trovo definizione più precisa di questa per indicare l’atteggiamento del moderatore. Non si può ignorare una notizia simile né la si può far precedere da un ridicolo cappelletto introduttivo come quello. Un giornalista serio, di quelli veri, non lo farebbe mai. Questa è la deontologia professionale: di chi non guarda in faccia nessuno, di chi, per dovere d’informazione non si sente in dovere di mettere le mani avanti e di scusarsi quasi, se sta facendo i nomi di qualche suo protettore… Forse perché il direttore della testata giornalistica è anche il presidente dell’Udc modicano?
Deontologia professionale. Ma fatemi il favore: se quella che il moderatore definisce deontologia ha un minimo di valore allora dovrebbe valere anche per tutta quella massa di gente sconosciuta che quotidianamente viene colpita da provvedimenti giudiziari e i cui nomi finiscono puntualmente sui giornali. Chissà come mai a nessuno viene in mente di tirare in ballo la deontologia professionale in quei casi! Perché questa volta non dovrebbe essere lo stesso? Chi si vuole difendere?
Non si parla di colpevoli, badate bene, ma di semplici indagati e dunque fino a prova contraria di innocenti. Quei nomi andavano fatti, soprattutto perché la magistratura dovrebbe finalmente indagare l’immenso ginepraio del rapporto tra imprenditoria e politica locale. È possibile che le persone indagate siano innocenti, è vero. Ma allora allarghiamo il nostro sguardo alla situazione generale evitando di tirare in ballo nomi: è inutile nasconderci dietro un dito. Non è un mistero che certi imprenditori fanno il bello e il cattivo tempo al Comune di Modica e che da decenni sono quasi sempre le stesse aziende a vincere gli appalti pubblici. Non è un mistero che certe operazioni a volte sembrano non avvenire in maniera limpida. Non è un mistero che alcuni politici modicani sono diventati dei veri e propri signorotti al Comune, con certi uffici che sembrano quasi propaggini dei loro feudi elettorali: questo non significa che si cada necessariamente nell’illegalità. Certo si sfocia nella mancanza di etica, perché non si rispetta la collettività e il mandato che la collettività ha fornito a quei politici. Non feudatari, ma semplici rappresentanti dovrebbero essere.
Ecco perché mi fa male sapere che i giornalisti locali si abbassano fino a diventare scendiletto dei politici. Lustrascarpe, passacarte… Che desolazione.
La seconda parte dell'inchiesta fotografica sullo scempio delle discariche abusive. A cavallo tra l'incultura dei cittadini e l'immobilismo delle istituzioni, incapaci di gestire un fenomeno simile...
Vergognatevi!
Nessun commento alle foto che seguono. Ciascun amministratore della nostra città, ciascun modicano dovrebbe aver vergogna di immagini come queste... Dall'incultura all'inciviltà di alcuni modicani, dal lassismo al disinteresse delle istituzioni.
Cosa aspettate, cari amministratori, a bonificare e monitorare queste aree? Ne va della nostra salute e non mi pare che voi ne siate molto preoccupati.
Contrada Bussello, Frigintini
(Babbo Natale è stato aggiunto per motivi "artistici" dall'autore del post)