




NON MOLLATE, la città è con voi!
I politici sono come i pannolini: vanno cambiati spesso, e per lo stesso motivo
Dialogo tra popoli, scambio di risorse, ricchezza nella diversità contro l’appiattimento e la sopraffazione culturale sono i messaggi che hanno permeato l’iniziativa: importanti soprattutto in periodi come questi in cui l’onda lunga della xenofobia lambisce anche il governo del Paese. Perché la diversità non diventi sospetto e diffidenza e gli immigrati non siano considerati individui da temere o strumenti di lavoro da sfruttare. Uomini e donne innanzitutto: con le stesse nostre medesime aspirazioni che, lasciati i loro paesi d’origine, chiedono al nostro solo rispetto, dignità ed una vita migliore. Insieme a noi, ciascuno con la propria identità. Una iniziativa inedita a Modica, che ha visto impegnati sin dal pomeriggio di sabato alcuni membri delle comunità cinese, ucraina e maghrebina di Modica. Curiosità ed apertura mentale da parte dei modicani che hanno osservato con interesse le mostre e acquistato i prodotti tipici delle comunità espositrici: maggiore diffidenza del pubblico nei confronti dei piatti tradizionali che però, dopo il primo assaggio, sono stati consumati con gusto.
La serata è stata chiusa da uno spettacolo di musica e poesia a cura dei Caruana Mundi, capace di riassumere, attraverso l’eleganza dei testi e le suggestioni musicali, i segni e i simboli di un’unica grande cultura, frutto di civiltà che si sono scontrate e finalmente incontrate sulle rive del Mediterraneo.
Il gruppo - Giambattista Maria Rosso alla voce e chitarra, Ugo Rosso alla batteria e percussioni, Peppe Sarta alla fisarmonica, Massimo Martines alle chitarre classiche, Stefano Meli alla chitarra elettrica e al charango – è stato accompagnato da Yasha Parisi al violoncello presentandosi così alla città in veste semi-acustica e rendendo, se possibile, ancor più suggestivi gli arrangiamenti dei loro brani. Emozionanti infine i contrappunti poetici di Adonis e di Omar Khayyam recitati con trasporto dall’attrice Tiziana Cannizzaro.
Un bilancio decisamente positivo per questa manifestazione che si spera diventi un appuntamento fisso per la città di Modica: perché ci si accorga infine che il colore della pelle, una lingua diversa, una cultura o una religione differente non rappresentano una minaccia bensì una concreta possibilità di crescita per la nostra società.
Nel 2006 coglievamo l'invito di Rita Borsellino a sporcarci le mani in prima persona per riportare alla legalità e alla dignità la politica nelle nostre città;
lo scorso anno sostenevamo con grande entusiasmo la candidatura a sindaco di Antonello Buscema, le cui profetiche parole sul dissesto finanziario e morale del nostro comune e la necessità di una politica con la "P" maiuscola, si sono tristemente avverate nel corso dell'ultimo anno e con gli scandalosi fatti delle ultime settimane.
Avvenimenti che vedono politici e imprenditori sotto la lente d'ingrandimento delle forze dell'ordine e dipendenti comunali e delle cooperative che, disperatamente, si aggrappano agli stessi personaggi che hanno provocato il disastro finanziario del nostro comune al fine di vedere accreditati sui propri conti correnti quei soldi che permetteranno loro di pagare le bollette ed i mutui.
Una città a secco, emblematicamente rappresentata dalla fontana di corso Umberto.
Una città che perde acqua da tutte le parti, ma che non da acqua in tutte le zone della città.
Una città che si vede tagliare i telefoni di tribunale, vigili urbani, uffici pubblici e scuole.
Una città che spende 200.000 euro al mese per smaltire i propri rifiuti a Vittoria grazie alla totale assenza di interventi seri di riduzione e raccolta differenziata.
Una città allo sfascio, altro che "Best in Sicily".
Durante questi mesi dell'ultima amministrazione, forti delle segnalazioni e del sostegno di tanti cittadini che hanno condiviso le nostre iniziative e ci hanno spronati a continuare, abbiamo fatto sentire chiara e netta la nostra voce contro scelte scellerate ed immorali, svelando le farse e i vuoti proclami dell'amministrazione che ha sempre negato l'evidenza del disastro finanziario e dell'incapacità a gestire servizi degni di una città come Modica.
Abbiamo presenziato ad ogni consiglio comunale, supportando i consiglieri di centro sinistra e, in particolare, il consigliere Nino Cerruto il quale ha sempre fatto da sponda alle nostre iniziative e creato non pochi imbarazzi negli amministratori e nei consiglieri di centrodestra che si sono visti messi a nudo davanti alle sue disamine energiche, trasparenti e per niente accomodanti.
Contro quella che spesso può certamente essere definita censura mediatica di tv locali, giornali e racket delle affissioni, abbiamo fatto crescere il nostro sito web per aprire una finestra informativa libera e indipendente su ciò che accade nel palazzo di città, smascherando i tentativi di distorsione delle informazioni ad uso e consumo dell'amministrazione e di chi detiene il potere economico e che, sempre di più, sta cercando di controllare qualsiasi forma di espressione a Modica.
Tra poco meno di un mese Modica sarà chiamata a scegliere la sua nuova classe politica e il movimento Una Nuova Prospettiva intende continuare a promuovere e stimolare la partecipazione dei cittadini, tracciando un solco profondo e netto con la politica che ha gestito la città in questi ultimi anni e ponendosi come elemento di rottura e di alternativa alla logica delle clientele e del malaffare che sta imperversando a Modica.
Presenteremo la lista “Una nuova prospettiva” a sostegno del candidato sindaco Antonello Buscema, al quale, insieme a noi, tutto il centrosinistra modicano riconosce la statura morale, la competenza amministrativa e la concretezza necessarie a riportare la nostra amata Modica ai livelli di vivibilità, di effervescenza culturale, di capacità di accoglienza e di vivacità imprenditoriale che da sempre hanno caratterizzato la comunità modicana.
La stradina illuminata con i lampioni pagati da tutti i contribuenti
Excutatio non petita, accusatio manifesta dicevano i cari latini. Eh, già. Una scusa non richiesta, caro moderatore, puzza di brutto. Carbone bagnato, coda di paglia. Si capisce lontano un miglio che il moderatore ha il terrore di pestare i calli a qualcuna delle persone citate... Pennivendolo, mi spiace dirlo, ma non trovo definizione più precisa di questa per indicare l’atteggiamento del moderatore. Non si può ignorare una notizia simile né la si può far precedere da un ridicolo cappelletto introduttivo come quello. Un giornalista serio, di quelli veri, non lo farebbe mai. Questa è la deontologia professionale: di chi non guarda in faccia nessuno, di chi, per dovere d’informazione non si sente in dovere di mettere le mani avanti e di scusarsi quasi, se sta facendo i nomi di qualche suo protettore… Forse perché il direttore della testata giornalistica è anche il presidente dell’Udc modicano?
Deontologia professionale. Ma fatemi il favore: se quella che il moderatore definisce deontologia ha un minimo di valore allora dovrebbe valere anche per tutta quella massa di gente sconosciuta che quotidianamente viene colpita da provvedimenti giudiziari e i cui nomi finiscono puntualmente sui giornali. Chissà come mai a nessuno viene in mente di tirare in ballo la deontologia professionale in quei casi! Perché questa volta non dovrebbe essere lo stesso? Chi si vuole difendere?
Non si parla di colpevoli, badate bene, ma di semplici indagati e dunque fino a prova contraria di innocenti. Quei nomi andavano fatti, soprattutto perché la magistratura dovrebbe finalmente indagare l’immenso ginepraio del rapporto tra imprenditoria e politica locale. È possibile che le persone indagate siano innocenti, è vero. Ma allora allarghiamo il nostro sguardo alla situazione generale evitando di tirare in ballo nomi: è inutile nasconderci dietro un dito. Non è un mistero che certi imprenditori fanno il bello e il cattivo tempo al Comune di Modica e che da decenni sono quasi sempre le stesse aziende a vincere gli appalti pubblici. Non è un mistero che certe operazioni a volte sembrano non avvenire in maniera limpida. Non è un mistero che alcuni politici modicani sono diventati dei veri e propri signorotti al Comune, con certi uffici che sembrano quasi propaggini dei loro feudi elettorali: questo non significa che si cada necessariamente nell’illegalità. Certo si sfocia nella mancanza di etica, perché non si rispetta la collettività e il mandato che la collettività ha fornito a quei politici. Non feudatari, ma semplici rappresentanti dovrebbero essere.
Ecco perché mi fa male sapere che i giornalisti locali si abbassano fino a diventare scendiletto dei politici. Lustrascarpe, passacarte… Che desolazione.