mercoledì 16 gennaio 2008

Rick, preparami un Jack

Scrivo con un po’ di ritardo, ma ne scrivo. Anche quest’anno Modica è stata investita da un fenomeno che sembra ormai riscuotere successo in Italia. La Notte Bianca, nuova moda e fumo negli occhi dei nostri amministratori. Notte Bianca – svegli fino a tardi lo slogan che i pubblicitari a corto di idee hanno tirato fuori dal cilindro del padre padrone di questa manifestazione. Non sponsor badate bene, nemmanco filantropo disinteressato… Dictator, direttore d’orchestra, capitano coraggioso, Berlusconi in erba che ha imparato fin troppo bene la lezione del tignoso di Arcore.

Contrariamente a quanto accade nel resto d’Italia infatti la Notte Bianca a Modica non è stata organizzata dall’amministrazione comunale – il cui bilancio disastrato e i milioni di euro di debiti accumulati da una fallimentare amministrazione di centrodestra farebbero impallidire anche il viso di un senegalese. Vr Night il vero nome della manifestazione (ovvero la notte di Video Regione), il gruppo Minardo patrocinatore nella figura rampante del suo rampollo più promettente, Nino Minardo.

La famiglia Minardo, i Kennedy di Modica li chiamano. Proprietari di un impero economico-politico tengono in mano, insieme a pochi altri, la politica cittadina creando e distruggendo alleanze, estromettendo e imponendo loro clientes, muovendo le fila come burattinai silenziosi. Senza scrupolo alcuno, arrivando anche ad estromettere Riccardo Minardo, ex senatore forzista da 70.000 voti nonché zio del suddetto Nino, il cavallo di Troia che in passato era servito ad espugnare la roccaforte di Montecitorio per curare gli interessi di famiglia. Adesso lo zio Riccardo, messo in minoranza dal nipotino coordinatore della Forza Italia locale, ha dovuto addirittura abbandonare il suo vecchio partito trascinandosi verso le nuove frontiere dell’MPA. Partito giovane, che bramava una personalità del calibro di Riccardo Minardo (il quale ha ancora un seguito sterminato) che ha dato una nuova possibilità all’ex senatore, ora deputato del Movimento per l’Autonomia. Se tuttavia lo zio Riccardo mantiene l’aria dimessa e l’umiltà di un campagnolo ripulito che cerca di mettere una buona parola un po’ per tutti – certo non disinteressata, che credete – e con il quale puoi parlare tranquillamente, anche in dialetto, il nipotino deriva invece dalla scuola berlusconiana più pura e becera: gessato alle dieci del mattino, sempre perfetto, sorriso di plastica, lontano mille miglia dal mondo reale. Astro calante Riccardo, astro crescente Nino: rastrellati nel frattempo le cariche di presidente del Consorzio autostrade siciliane, di presidente della Fondazione Federico II e qualche altra mezza dozzina di incarichi, Nino attende ormai l’incoronazione formale a conte e re di Modica.

Notte Bianca, panem et circenses

Costretto a raggiungere il centro storico, scopro sin da subito una città sotto assedio: strade chiuse con check point come a Baghdad, traffico in tilt, parcheggi come utopia, bus navetta stracolmi di umanità varia, vigili urbani insolitamente efficienti – beh, non tanto insolitamente visto che anche il loro lavoro per la Notte Bianca, straordinari compresi, è stato pagato dal gruppo Minardo… Non continuerò oltre, se non per segnalare un episodio illuminante che ha contribuito ad infiammare le mie preoccupazioni sul futuro della politica, dell’indipendenza etica e culturale, della libertà d’azione nella mia città. Una volta fuggito dalle famigerate navette passo a salutare degli amici che mi aspettano di fronte alla libreria Mondadori. Noto che accanto alla libreria è stato costruito un palchetto il cui fronte dà verso il marciapiede e non verso la strada. Ciò significa che non appena inizierà il concerto l’ingresso della libreria sarà ostruito dagli spettatori… Strano, in effetti, se è vero che la Notte Bianca dovrebbe invogliare agli acquisti.

Per fortuna i miei dubbi vengono subito fugati scorrendo il programma della Notte Bianca: questo concerto in programma non esiste, ergo qualcuno ha voluto approfittare dell’onda lunga per acquistare notorietà. Questo qualcuno ha purtroppo nome e cognome… Antonio Modica e la sua Mohac Music Machine. Sospenderò il giudizio su Antonio Modica: c’è chi lo considera un grande professionista, c’è chi invece crede che James Brown da morto sia più bravo di lui. Voglio solo ricordare che il suo concerto, per certi versi abusivo all’interno di una manifestazione privata quale la Notte Bianca, non solo ha reso difficoltoso l’accesso ad alcuni bus navetta, ma ha anche impedito ad un altro artista, regolarmente in programma, di esibirsi su un palchetto poco distante: l’amplificazione del gruppo di Antonio Modica infatti superava di gran lunga i virtuosismi solistici della chitarra di Saro Tribastone, forzatamente ridotto a silenzio.

Evidentemente qualcuno deve aver protestato per questo concerto non in programma, se poco prima di iniziare si avvicina ad Antonio Modica un rappresentante della SIAE per chiedere conto e ragione dell’evento. Subito dopo però un quartetto raggiunge i due. Ne riconosco tre: Vincenzo Pitino inteso ‘Nzuliddu, (uomo fine ed elegante, il quale dopo la vittoria del suo centrodestra alle amministrative passò con i suoi sostenitori sotto la sede del candidato a sindaco perdente strombazzando, urlando, buttando in aria i volantini ormai inutili e facendo le corna ai presenti), Girolamo Carpentieri, vice presidente della Provincia e Nino Minardo.

La triade del potere.

Dopo aver parlottato fitto con Antonio Modica il tutto si conclude con uno dei tre che dà al cantante una paterna pacca sulla spalla e lo saluta affabilmente. Il giorno successivo Antonio Modica è addirittura invitato allo speciale che Video Regione ha organizzato per autocelebrare la propria Notte Bianca… Comincio anche quest’anno con un conato, e so che andrà sempre peggio.

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