mercoledì 18 aprile 2007

Quando la proprietà pubblica diventa privata

Documentare il disinteresse per i cittadini mostrato da questa amministrazione sta diventando quasi una preoccupante quotidianità: ci riferiamo stavolta ad una strana metamorfosi accaduta ad un immobile di proprietà comunale che sembra ormai, di fatto, essere diventato proprietà privata. A Modica Alta, scendendo lungo la suggestiva via Castello possiamo notare, sulla destra, una cancellata di ferro arrugginita chiusa alla bell’e meglio con un lucchetto ed una catena altrettanto arrugginita. Si tratta dell’entrata secondaria di un vecchio complesso ormai in disuso la cui entrata principale insiste su via Raccomandata.

L'ingresso secondario del complesso in disuso

Lo spazio, di proprietà comunale, versa in uno stato di totale abbandono. Comprensibile e legittima la preoccupazione degli abitanti del quartiere, i quali temono che l’erba, una volta seccata (nessun operaio comunale ha mai scerbato il vialetto d'ingresso), diventi un possibile focolaio d’incendi: soprattutto d’estate, quando per innescarne uno basta un mozzicone di sigaretta buttato distrattamente.

Il vialetto in totale stato d'abbandono


Ancora il vialetto d'ingresso

Considerata la posizione favorevole del complesso – posto tra il Castello e la casa natale di Quasimodo, un percorso quasi obbligato per ogni turista –, l’immobile potrebbe essere facilmente recuperato dal Comune e con poca spesa adattato a punto d’informazione turistica comprensivo di servizi igienici pubblici, creando occupazione e fornendo un servizio utile ai turisti che decidano di visitare la nostra città.

E invece no. Anzi, le testimonianze di alcuni abitanti del quartiere rivelano particolari incredibili.

Approfittando dello stato di abbandono in cui versa il complesso il proprietario del terreno attiguo ha pensato bene di aprire un varco sul muro che separava la sua proprietà da quella pubblica e di utilizzarla come prolungamento della propria. Come fosse la cosa più naturale del mondo, il proprietario del terreno attiguo ha anche posto lungo il muro di “divisione” un recipiente per l’acqua con un tubo di gomma che ha il compito di trasportarla al di là del muro. Dunque, una sorta di dependance a spese della pubblica amministrazione dove coltivare fiori o far passeggiare i propri cani: ma poco importa dell’utilizzo che ne viene fatto dal privato.


Il varco evidenziato dal cerchio rosso


Il recipiente dell'acqua evidenziato dal circoletto rosso e il tubo
per l'acqua evidenziato dalle frecce

Importa invece che la polizia municipale sia intervenuta per un sopralluogo velocissimo e abbia incredibilmente dichiarato che non sembra esserci nulla di anomalo in questo atto. Importa che in seguito ai numerosi solleciti degli abitanti del quartiere – i quali hanno mostrato grande coscienza civica – nel corso di quasi due anni nessuno abbia mosso un dito per verificare la legittimità o meno delle loro denunce. Importa la leggerezza delle istituzioni, il loro disinteresse: incredibile come un privato possa usurpare in maniera così semplice ed indolore uno spazio che dovrebbe appartenere a tutti i cittadini della nostra città.

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