lunedì 15 maggio 2006

Baffi postali

Credo che tutti voi sarete stati almeno una volta alla Posta di viale Medaglie d'Oro di Modica e credo che tutti voi avrete fatto la fila annoiandovi e cercando di ingannare il tempo guardandovi intorno. Sicuramente avrete notato aggirarsi tra i clienti in attesa di accedere alle casse uno strano signore. Un po' in carne, baffetto, pochi capelli, diverse penne sistemate nel taschino della camicia. E tante monetine tintinnanti nelle tasche dei pantaloni.

Non fa la fila, non attende il proprio turno, s’impiccia degli affari altrui non rispettando alcuna privacy, ma soprattuto si può vedere spesso ronzare intorno agli anziani che si recano alla Posta. Cosa fa quest'uomo? Li accompagna, li aiuta a firmare, li assiste, conta anche i soldi al posto loro se necessario. Che sant’uomo. Peccato poi che l’anziano di turno gli lasci una mancia. Uno, due euro, qualcuno anche di più secondo l’operazione cui quest’uomo ha assistito. Una sorta di tacita mini-estorsione. Tutto questo era iniziato nella vecchia sede di Corso Umberto e continua tuttora dopo il trasferimento in viale Medaglie d’Oro.

Inutile dire che la presenza di quest’uomo all’interno dei locali della Posta non ha ragione di esistere. È una presenza assolutamente illegale che attecchisce nel disinteresse (o nella tacita connivenza) del direttore e dei cassieri. Non ditemi che non si sono accorti di lui per favore, visto che intrattiene cordiali rapporti con ogni impiegato di quell’ufficio postale. Non si può portare nemmeno come scusante la disoccupazione, visto che quell’uomo percepisce una sostanziosa pensione statale – uno di quei baby-pensionati che hanno terminato il proprio servizio a quarant’anni. Quando si decideranno a cacciarlo da lì? Non esiste alcuna differenza tra lui e un mendicante all’uscita: il mendicante punta sulla pietà, lui su un supposto servizio fornito. Ma il fine è sempre quello di ottenere denaro, né più né meno. Non è una polemica pretestuosa la mia: la civiltà di un popolo si vede anche da queste piccole cose.

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